Turetta è in stato di fermo in una cella di sicurezza della polizia tedesca. È in attesa della decisione di un giudice locale della Sassonia-Anhalt, dove è stato fermato in esecuzione di un mandato di arresto europeo emesso dalla Procura di Venezia. La decisione entro dieci giorni ma, secondo il ministro Tajani, entro 48 potrebbe essere in Italia per essere processato.
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Filippo Turetta, fermato oggi dalla polizia stradale tedesca di Halle lungo un’autostrada a ovest di Lipsia, è ora in mano alle autorità della Germania da cui dipenderanno i prossimi passi giudiziari. A carico del 22enne veneto è in vigore un mandato di arresto europeo emesso dalla Procura di Venezia con l’accusa di omicidio per la morte di Giulia Cecchettin, la sua ex fidanzata trovata senza vita sabato nei pressi del lago di Barcis, a Pordenone, a una settimana dalla loro sparizione.
Turetta è in stato di fermo in una cella di sicurezza della polizia tedesca in attesa della decisione di un giudice locale della Sassonia-Anhalt, competente per territorio. Secondo il protocollo del Mae, infatti, deve essere la magistratura locale a valutare ora la regolarità del mandato di cattura europeo emesso dall’Italia.

Filippo Turetta e Giulia Cecchettin
Il meccanismo si basa sul principio del riconoscimento reciproco delle decisioni giudiziarie tra gli Stati Ue. Secondo la procedura, i giudici tedeschi dovranno decidere sul mandato emesso dalla procura di Venezia entro il limite massimo di 60 giorni dall’arresto di Filippo Turetta. L’arrestato poi deve essere consegnato il più rapidamente possibile all’Italia e al massimo entro 10 giorni dalla decisione finale relativa all’esecuzione del mandato d’arresto europeo.
In realtà la consegna e l’arrivo di Filippo Turetta in Italia potrebbero essere molto più rapidi. La stessa procedura del Mae infatti prevede che se la persona arrestata acconsente alla consegna del Paese richiedente, la decisione è presa entro 10 giorni al massimo. Secondo la polizia tedesca, il 22enne al momento dell’arresto sarebbe apparso stanco e rassegnato ed è probabile dunque che non ci sia alcuna opposizione.

Filippo Turetta potrebbe arriverà in Italia già entro la settimana, quindi, persino tra pochi giorni. Del resto per il reato di omicidio il Mae non prevede nemmeno il doppio controllo. L’avvocato di famiglia ha confermato a Fanpage.it di non aver ancora potuto parlare con il ragazzo ma sta provando a contattarlo tramite le autorità locali.
Della rapidità della consegna di Turetta da parte della Germania è convinto anche il ministro degli esteri Antonio Tajani. “Grazie all’arresto europeo il ragazzo potrà essere affidato in pochi giorni alle forze dell’ordine e alla giustizia italiana per subire un giusto processo” ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, spiegando che l’arresto è avvenuto “grazie al lavoro di coordinamento tra le nostre forze dell’ordine e quelle tedesche” e che “ora il 22enne entro 48 ore sarà in Italia per essere processato”. “In questi casi sono rapidi. Diciamo che tutto dipende dalla magistratura maa generalmente i tempi sono molto rapidi” ha confermato anche il ministro della Giustizia Carlo Nordio, aggiungendo: “Io penso – ha proseguito che sarà questione di pochissimi giorni“.
Dopo il via libera delle autorità giudiziarie, Germania e Italia concorderanno una data per la consegna di Turetta attraverso lo Scip, il Servizio per la cooperazione internazionale di polizia. Saranno gli agenti italiani ad andarlo a prendere in Germania per riportarlo in Italia. Qui sarà sottoposto probabilmente alla misura cautelare degli arresti dopo l’interrogatorio di garanzia con pm e giudice.